Il settore del commercio occupa, in Italia, 3,4 milioni di addetti.

L’INAIL ha tracciato un quadro dettagliato riguardo l’andamento economico, infortunistico e tecnopatico nel quinquennio 2016-2020.

Quest’ultimo è stato fortemente condizionato dall’emergenza Covid-19, la quale, ha portato ad una diminuzione di oltre 240mila aziende esercenti nel commercio al dettaglio.

Tale diminuzione si è ripercossa anche sulle denunce di infortunio e di malattia professionale, che infatti sono diminuite rispettivamente, rispetto all’anno 2019, del 25.6% e dell’11.4%.

I fattori di rischio principali, che portano poi alle denunce sopra citate, vanno dalle posture scorrette, alla movimentazione manuale dei carichi, ai movimenti ripetitivi, fino al contatto con sostanze irritanti, all’inalazione di polveri e fibre e allo stress lavoro-correlato.

Negli ultimi anni anche questo settore, come altri, è stato caratterizzato da una profonda innovazione, dovuta sia al contesto socio-economico che alla trasformazione digitale. Ne sono dimostrazione l’espansione della vendita di generi vari attraverso i distributori automatici e l’ampliamento dei servizi offerti online e con consegna a domicilio. Queste novità hanno avuto delle ricadute anche dal punto di vista assicurativo. La Tariffa dei premi Inail del 2019 (gestione Terziario), infatti, rispetto alla precedente ha ampliato il numero di riferimenti classificativi.